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Lo spazio della musica - Pensieri e immagini

9788898435203
€12.00
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Autori: Guido Mazzon - Marta Sacchi


Ho letto e riletto, parole, versi, pause fino a ricordare ogni riga e ogni più piccolo pensiero che Guido Mazzon ha accuratamente meditato e realizzato per questo volume, secondo tempi e “movimenti” che solo un sentire delicato e intelligente come il suo avrebbe potuto creare.

Ho osservato, guardato, provato a varcare la soglia tra il silenzio e la musicalità delle immagini, mi sono “vestita” degli splendidi colori che Marta Sacchi è riuscita a catturare, attraverso il suo vedere unico e femminile, al fine di rendere irripetibile il viaggio tra le pagine de “Lo spazio della musica”.

Ebbene, il periodo che mi sono concessa per scrivere questa introduzione mi ha confermato ancora una volta che le opere vanno lette, “annusate” e strette tra le mani in modo personale, intimo ed esclusivo. Solo così si riesce a parlarne e a proporne alcune chiavi di lettura.

Per me, il viaggio attraverso gli scritti e le immagini di Mazzon-Sacchi è stato un perdermi in silenzi fatti di colori e di vita. Non i colori delle città o la vita “incastrata” tra le pieghe del quotidiano ma colori musicali, veri, tangibili e vita, quella vita che “è un gioco, come la musica, si gioca, si suona”.

E poi, penso che forse tutto è scritto, che la vera sostanza della vita e del nostro essere, è racchiuso in quelle poche righe che Guido dedica alla mela rimasta sul ramo “Guardo la mela gialla/scordata sul ramo/sola, ché il vento/non volle raccoglierla/immobile.” o nell’immagine in bianco e nero, catturata da Marta, di due paia di scarpe in un campo di foglie secche.

E poi c’è il tempo, quel tempo che non “scolara” mai, quello che va oltre le sagome-ombra sui prati dipinti ancora di inverno, o leggero e silenzioso arriva e diparte con la sua “zavorra” come la nebbia nei campi e tra i rami e il divenire “un pioppo tremulo/in riva a un fossato/ma il tempo/ mi sfiora come un fruscio/ che mi desta.” è semplicemente un chiudere gli occhi.

Ora, in punta di piedi mi sposto dietro le quinte e lascio voi lettori andare alla scoperta delle tante altre chiavi di lettura di quest’opera, augurandovi che il viaggio, che Guido e Marta ci hanno regalato, possa essere unico anche per voi come lo è stato per me.

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